L’arnica montana è un’erba medicinale della famiglia delle Asterecae, a fusto eretto e di altezza che va dai 20 ai 60 centimetri. I suoi fiori, di colore giallo-arancio, sbocciano tra luglio ed agosto e possono anche essere usati per ottenere prodotti per uso medicinale. Non solo i suoi fiori possono essere utili per lo scopo medicinale, ma anche gli estratti delle radici o il rizoma hanno un utilizzo per preparati omeopatici sotto diverse forme come compresse, crema o spray.

Alcuni cenni storici sull’arnica montana

L’uso omeopatico dell’arnica montana è relativamente recente: i primi cenni relativi ad esso compaiono in alcuni manoscritti del 1600. La prima pubblicazione accertata in cui compare è un manuale di giardinaggio del 1731.  Alcune popolazioni utilizzavano le sue foglie essiccate annusandole, come si faceva con il tabacco, tanto che era chiamata “tabacco di montagna” o “tabac des Vosges” dai francesi, per il suo utilizzo in sostituzione del tabacco, che evidentemente ai tempi scarseggiava in certe zone.

Dove si trova l’arnica montana e quali sono i suoi principali utilizzi?

È possibile trovare questa pianta nei pascoli di alta montagna, dove cresce ad altezze dai 500 ai 2000 metri grazie al clima fresco, mite e soleggiato. Come per altre piante, possiamo coltivarla anche noi, purché le nostre condizioni domestiche abbiano i requisiti per ricreare il clima adatto (in questo caso bisogna affidarsi ai consigli di botanici e florivivaisti). Ma in quali occasioni ci può venire in soccorso l’arnica?

L’arnica ha proprietà antiinfiammatorie, antimicrobiche, antinevralgiche, anti traumatiche ed analgesiche. Il suo utilizzo è quindi consigliato per lenire il dolore da infiammazioni, mal di schiena, contusioni, stiramenti, risentimenti muscolari ed articolari. Spesso viene utilizzata sotto forma di oli, pomate o spray da applicare sulle zone cutanee interessate. I suoi maggiori benefici sono quindi per i comuni disturbi legati al sistema cutaneo. È indicata anche per le punture di insetti e lievi infiammazioni cutanee. Spesso capita di sentire che il suo utilizzo è sconsigliato sulle ferite aperte: questo è vero per i preparati con alta concentrazione, tuttavia ci sono medicinali omeopatici che hanno tra i loro componenti questa pianta in dosi poco concentrate.

Oli e pomate, le forme più diffuse di utilizzo dell’arnica

L’arnica montana nei suoi utilizzi più diffusi è sotto forma di oli, pomate o spray. L’olio di arnica è un antinfiammatorio naturale, allevia il dolore e favorisce il riassorbimento di ematomi ed edemi con una riduzione del gonfiore nelle zone interessate. Può essere utilizzato in tutte le circostanze in cui solitamente si applica del ghiaccio per evitare la formazione di versamenti. Per ridurre le infiammazioni sono generalmente usate tinture, gel ed unguenti.

Le pomate di arnica servono per curare dolori articolari, contrazioni muscolari ed infiammazioni, grazie all’apporto stimolante dei loro liquidi sinoviali. L’arnica sotto forma di crema può essere utile in caso di acne o punture di insetti. Un altro impiego è per i dolori di natura cervicale o lombare. Si utilizza spalmandola due o tre volte al giorno sulla parte colpita, massaggiando fino al totale assorbimento della sostanza.

Come detto prima, è sconsigliato usare l’arnica sulle ferite aperte ed è necessario verificare se abbiamo qualche allergia particolare, per esempio all’ambrosia, per la quale non è consigliato l’uso dell’arnica montana, e naturalmente non bisogna assumere per via orale l’arnica sotto forma di olio.

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